Prima di intraprendere questa tematica, è fondamentale definire la tipologia di scoliosi da trattare e le eventuali possibilità di correzione della postura, con metodi pensati per ogni singola situazione. La scoliosi è un difetto multifattoriale che raramente è causato da un unico fattore. Ci sono poi da considerare tutti gli aspetti sociali, ambientali e caratteriali che intervengono soprattutto a livello di squilibrio posturale.
I tipi si differenziano, perciò, in base alle cause correlate:
scoliosi congenite, dovute a neuropatie dovute a malattie o anomalie del sistema nervoso (es. poliomielite), miopatie dovute a malattie o anomalie dei muscoli (es. distrofia muscolare progressiva), difetti dei corpi vertebrali (es. sinostosi, emispondilo), neurofibromatosi (es. malattia di Reklinghausen), mesenchimopatie (es. morbo di Marfan);
scoliosi traumatiche, dovute principalmente a interventi chirurgici e fratture;
scoliosi statiche o funzionali, dovute all’asimmetria del bacino o alla dismetria degli arti inferiori. In quest’ultima tipologia l’inflessione laterale del rachide non è accompagnata dalla rotazione delle vertebre, per cui riequilibrando il bacino con un rialzo sotto l’arto più corto, la curvatura scompare;
scoliosi idiopatiche, si verificano soprattutto nell’età giovanile in cui la colonna vertebrale è in crescita e viene quindi classificata in infantile, giovanile o adolescenziale. Statisticamente, dal 2% al 10% dei giovani è colpito da scoliosi, diffusa soprattutto tra le femmine. Mentre in quella infantile non c’è prevalenza di sesso nella diffusione della scoliosi. Alcuni studi tendono a dimostrare che ci sia anche un fattore genetico che si verifica in modo tardivo.
Al fine di ottenere un’azione correttiva della curva scoliotica, o perlopiù un risultato che possa contenere le problematiche posturali e prevenire il dolore provocato dalla situazione di disallineamento della colonna vertebrale, è fondamentale eseguire degli esercizi di rieducazione posturale. È consigliato eseguire tali esercizi anche quando non possono ridurre in maniera significativa la curva scoliotica, poiché possono comunque scongiurare un peggioramento della patologia, attivando la muscolatura in modo mirato per la tonificazione e per rinforzare la corretta postura in ogni momento.
Gli esercizi vengono effettuati in diverse posizioni, da seduti, sdraiati, in posizione eretta o a quattro zampe. In modo da agire su segmenti muscolari differenti, a seconda del tipo di scoliosi.
Questa grande diversificazione degli esercizi è importante perché, come detto in precedenza, non tutte le patologie sono simili, e il disallineamento della colonna vertebrale può interessare aree diverse ed esercizi di ginnastica posturale per la scoliosi differenti sono necessari per ottenere i risultati voluti.
L’obiettivo principale è però sempre quello di allungare i muscoli nella parte concava della curva scoliotica, in modo che essi siano retratti al contrario, nella parte della curva scoliotica e mantengano le vertebre inclinate.